Scadenza degli Alimenti: differenza tra “Consumarsi Preferibilmente Entro” e “Consumarsi Entro”
Ti sei mai chiesto se la scadenza degli alimenti corrisponde alla reale data di etichettatura? Quando si tratta di acquistare e conservare alimenti, la data di scadenza stampata sulle confezioni gioca un ruolo cruciale nel determinare fino a quando un prodotto sarà al suo apice in termini di qualità e sicurezza. Tuttavia, le etichette sugli alimenti possono spesso creare confusione. “Consumarsi preferibilmente entro” e “consumarsi entro” sono due termini comunemente trovati, ma quali sono esattamente le loro differenze e perché è importante capirle? In questo articolo, esploreremo in dettaglio queste diciture per aiutarti a gestire meglio la tua dispensa e ridurre gli sprechi alimentari.
🥫 Cosa significano le dicitature?
- Consumarsi Preferibilmente Entro: questa dicitura è spesso abbreviata come TMC (Termine Minimo di Conservazione) e indica il periodo entro cui l’alimento mantiene le sue proprietà specifiche in condizioni appropriate di conservazione. Il termine “preferibilmente” suggerisce che, anche se l’alimento può non essere al suo massimo della freschezza o del gusto dopo questa data, generalmente rimane sicuro da consumare per un periodo di tempo successivo, a condizione che non vi siano segni evidenti di deterioramento come cattivi odori, sapori alterati o consistenze modificate.
- Consumarsi Entro: conosciuto anche come “data di scadenza“, questo termine è utilizzato per gli alimenti che da un certo punto in poi potrebbero non essere sicuri da consumare. Dopo questa data, il rischio di sviluppare problemi di salute dovuti al consumo dell’alimento aumenta significativamente. Gli alimenti che comunemente portano questa etichetta includono carne, pesce e alcuni prodotti lattiero-caseari. È imperativo rispettare queste date poiché il consumo di prodotti oltre la loro data di scadenza può esporre a rischi di intossicazioni alimentari.
🥫 Perché è importante distinguere tra queste etichette?
La differenza principale tra le due etichettature risiede nel livello di sicurezza del consumo del prodotto dopo la data indicata. Comprendere queste differenze non solo aiuta a garantire la sicurezza alimentare ma contribuisce anche significativamente alla riduzione dello spreco alimentare. Molti consumatori tendono a scartare cibi che hanno superato la data di “consumarsi preferibilmente entro”, nonostante questi potrebbero ancora essere perfettamente commestibili. Questo comportamento contribuisce enormemente allo spreco di cibo a livello globale, un problema che ha ripercussioni ambientali, economiche e sociali.
🥫 Impatti sulla sicurezza alimentare
La sicurezza alimentare è una preoccupazione primaria quando si discute delle date di scadenza. Alimenti consumati oltre la data di “consumarsi entro” possono ospitare batteri patogeni come Salmonella, E. coli e Listeria, che possono causare gravi malattie. Anche se un prodotto sembra e odora normale, può ancora essere pericoloso.
🥫 Considerazioni ambientali ed economiche
Dal punto di vista ambientale, lo spreco alimentare contribuisce notevolmente all’impronta di carbonio. Alimenti che finiscono in discarica producono metano, un gas serra potente, mentre si degradano. Economicamente, lo spreco alimentare significa anche spreco di risorse utilizzate per la produzione, il trasporto e la vendita di questi alimenti.
🥫 Come gestire le diverse date di scadenza?
Per minimizzare i rischi e ridurre gli sprechi, è essenziale seguire alcune linee guida pratiche:
- Valutare visivamente e olfattivamente: anche se la data di “consumarsi preferibilmente entro” è passata, valuta l’alimento per segni di deterioramento.
- Conservazione adeguata: segui sempre le indicazioni di conservazione sul pacco per massimizzare la durata e la sicurezza dell’alimento.
- Prioritizza il consumo: utilizza prodotti che si avvicinano alla loro data di “consumarsi entro” prima di quelli con date più lontane.
🥫 Sicurezza sulla scadenza degli alimenti
Comprendere la differenza tra “consumarsi preferibilmente entro” e “consumarsi entro” non solo aiuta a garantire che gli alimenti consumati siano sicuri, ma è anche un passo fondamentale verso comportamenti di consumo più responsabili. Educare i consumatori su queste distinzioni può giocare un ruolo cruciale nella riduzione dello spreco alimentare, con benefici sia per la salute individuale sia per la sostenibilità globale. Quindi, la prossima volta che esamini le date sulle confezioni dei tuoi acquisti, considera ciò che queste etichette realmente implicano e fai scelte informate sul loro consumo.
🥫 Lo spreco alimentare riguardo la scadenza degli alimenti
Il tema dello spreco alimentare è sempre più al centro del dibattito pubblico, soprattutto quando si parla di etichettatura degli alimenti e delle relative date di scadenza. Il 19 maggio 2014, il portavoce del ministro dell’Agricoltura tedesco fece eco ad una proposta dell’Unione Europea di abolire la data di durata minima per prodotti a lunga conservazione come pasta, riso, sale e caffè. Questa mossa, sebbene abbia suscitato perplessità in Italia, sottolinea un crescente riconoscimento della necessità di combattere lo spreco alimentare. A supporto di questo, l’UE sta valutando di aggiungere l’etichetta “Spesso buono oltre” per ridurre gli sprechi, sottolineando che un prodotto può essere sicuro e commestibile anche oltre le date indicate.
🥫 Le normative Italiane sulla scadenza dei cibi
In Italia, la legge distingue chiaramente tra “Da consumarsi entro“, per alimenti che rapidamente possono diventare pericolosi per la salute, e “Da consumarsi preferibilmente entro“, per prodotti meno deperibili. Alimenti come carni, formaggi freschi, latte e pasta fresca cadono nella prima categoria, dove la data di scadenza indica il limite ultimo di consumo sicuro. Oltre questa data, il rischio di contaminazione batterica aumenta significativamente.
🥫 Il ruolo del termine “Preferibilmente”
Per i prodotti a lunga conservazione, l’indicazione “Da consumarsi preferibilmente entro” si applica. Questo termine si riferisce al cosiddetto “tempo minimo di conservazione” (TMC). Superata questa data, i prodotti non diventano automaticamente insalubri, ma possono gradualmente perdere qualità, come il sapore o la freschezza. Questa distinzione è cruciale per evitare sprechi, poiché molti consumatori scartano alimenti che restano perfettamente sicuri ed edibili.
🥫 Cibi e la loro durata oltre la data indicata
Molti alimenti hanno una vita utile che supera di gran lunga le date stampate. Ad esempio:
- Latte fresco: legalmente deve essere venduto entro sei giorni dal trattamento termico, ma può essere utilizzato oltre questa data per cucinare o in preparazioni dove viene bollito.
- Formaggi e yogurt: i formaggi stagionati possono essere consumati anche dopo la comparsa di muffa (rimuovendo la parte affetta), e gli yogurt mantengono le proprietà nutritive per circa una settimana oltre la scadenza.
- Surgelati: generalmente sicuri per il consumo fino a due mesi dopo la data indicata, salvo per prodotti specifici come i gamberetti, che non dovrebbero essere consumati crudi dopo la scadenza per il rischio di listeriosi.
🥫 Pasta, riso e altri prodotti secchi
Alimenti come pasta e riso, che di solito hanno una scadenza di alcuni anni, possono spesso essere consumati senza problemi per mesi dopo la data indicata. L’olio extravergine di oliva è un altro esempio di prodotto che mantiene la sua qualità ben oltre la data di scadenza stampata.
🥫 Importanza di un corretto stoccaggio
La chiave per massimizzare la sicurezza e la qualità degli alimenti è la corretta conservazione. Le indicazioni del produttore su come immagazzinare i prodotti sono fondamentali per mantenere la loro integrità oltre le date di scadenza. Inoltre, segnali come cattivi odori, muffe e alterazioni visive sono indicatori affidabili che un alimento non è più sicuro per il consumo.
🥫 Reazioni Europee e implicazioni
La proposta tedesca di eliminare le date di scadenza per alcuni prodotti ha incontrato resistenza in Italia, dove la qualità degli alimenti è particolarmente valorizzata. Tuttavia, la necessità di ridurre lo spreco alimentare è un tema che unisce molte nazioni. La sfida consiste nel trovare un equilibrio tra la riduzione degli sprechi e il mantenimento degli alti standard di sicurezza e qualità alimentare.
🥫 Termini di scadenza
Il TMC, o Termine Minimo di Conservazione, è segnalato sulle confezioni con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il”, seguita da una specifica del giorno, del mese o dell’anno:
- Indicazione di giorno, mese e anno: questo suggerisce che il prodotto mantiene le sue proprietà ottimali fino alla data specificata, ma può generalmente essere consumato in sicurezza per altri tre mesi oltre quella data. Ad esempio, un prodotto etichettato come “Da consumarsi preferibilmente entro il 12/06/2021” può essere consumato idealmente fino al 16 settembre 2021, cioè entro tre mesi dalla data indicata.
- Indicazione di solo mese e anno: in questo caso, il prodotto può essere consumato fino a 18 mesi dopo la data di scadenza indicata. Ad esempio, se trovi un prodotto con l’etichetta “Da consumarsi preferibilmente entro il 06/2021”, è consigliabile consumarlo prima di dicembre 2022, ovvero entro i successivi 18 mesi.
- Indicazione di solo l’anno: se il TMC indica solamente l’anno, il prodotto può generalmente essere consumato senza rischi anche oltre i 18 mesi successivi all’anno indicato. Per esempio, un prodotto marcato come “Da consumarsi preferibilmente entro il 2021” può essere tranquillamente consumato fino al termine del 2023.
🥫 Cosa si può mangiare dopo la data di scadenza?
La comprensione di cosa si può mangiare in sicurezza dopo la data di scadenza indicata sull’imballaggio è essenziale per evitare sprechi alimentari, ma anche per garantire la propria salute. Non tutti i prodotti sono uguali: alcuni possono tranquillamente essere consumati oltre la data indicata, a patto che siano stati conservati correttamente. Ecco alcuni consigli pratici su come valutare se un alimento è ancora commestibile.
- Verifica con i sensi: il primo passo è affidarsi ai propri sensi: osserva, annusa e assaggia. Se un prodotto mostra segni di deterioramento come muffe, odori sgradevoli o alterazioni del sapore, è meglio scartarlo.
- Confezioni aperte: attenzione alle confezioni già aperte. Ad esempio, prodotti come la maionese possono essere etichettati con “Da consumarsi preferibilmente entro il”, ma questa indicazione vale solo se il prodotto è ancora sigillato. Una volta aperta la confezione, la durata si riduce notevolmente e deve essere consumata in tempi più brevi.
- Prodotti secchi: gli alimenti secchi come dolci e biscotti possono spesso essere consumati anche oltre la data indicata, anche se la confezione è stata aperta, a patto che non mostrino muffe o odori anomali.
- Cibo in scatola: per i cibi in scatola, è importante controllare lo stato della confezione. Se l’imballaggio è rigonfio o mostra segni di ruggine, il contenuto potrebbe non essere più sicuro da consumare.
🥫 Alimenti che teoricamente non scadono mai
Alcuni alimenti, grazie alle loro proprietà intrinseche, sono considerati quasi eterni. Tuttavia, possono subire variazioni di consistenza o sapore nel tempo:
- Sale: non scade mai, ma può agglomerarsi con l’umidità. Un vecchio trucco per evitarlo è aggiungere alcuni chicchi di riso crudo alla saliera.
- Zucchero: similmente al sale, lo zucchero non scade. Se si formano grumi, possono essere facilmente rotti con un mixer. Tuttavia, alcune varietà come lo zucchero di cocco possono perdere qualità nutritive nel tempo.
- Miele: può cristallizzarsi nel tempo, ma un semplice riscaldamento a bagnomaria lo riporterà alla sua consistenza originale.
- Fecola di mais o di patate: questa può essere conservata indefinitamente se tenuta in un contenitore ermetico, lontano da umidità e parassiti.
- Aceto bianco: oltre ad essere un ingrediente versatile in cucina, l’aceto bianco ha una durata quasi illimitata.
- Riso bianco: conservato correttamente in un contenitore ermetico, il riso bianco può durare anni.
- Pasta: anche la pasta può essere consumata ben oltre la data indicata sulla confezione, a patto di proteggerla da umidità e parassiti.
- Legumi secchi: ceci, fagioli e lenticchie durano molto tempo se conservati in un luogo asciutto. Prima del consumo, è consigliato metterli a bagno per almeno una notte.
Comprendere le proprietà e le modalità di conservazione degli alimenti può aiutarti a determinare se un prodotto è ancora sicuro da consumare dopo la data di scadenza. Utilizza questi consigli come guida per ridurre gli sprechi alimentari mantenendo un approccio sicuro alla tua alimentazione.
🥫 Ricorda la differenza tra “Da consumarsi entro” e “Da consumarsi preferibilmente entro”
In conclusione, comprendere le differenze tra “Da consumarsi entro” e “Da consumarsi preferibilmente entro” non solo è fondamentale per la sicurezza alimentare, ma anche per combattere efficacemente lo spreco alimentare. Educare i consumatori su queste distinzioni è essenziale per promuovere un consumo più consapevole e responsabile degli alimenti.
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Anna Rosa Montalbò
Mi chiamo Anna Rosa Montalbò, classe 87 e ho conseguito la laurea in giurisprudenza magistrale con specializzazione in criminologia psichiatrica forense e neuroscienze del marketing. Sono una creator digitale con competenze specializzate in grafica, comunicazione e... ovviamente ricette. Sono mamma di Alice e del mio progetto culinario a 360° intitolato "C’ena una Volta" su Instagram. Da diversi anni, ogni giorno, condivido ricette particolari, sane e grafiche, arricchite da consigli di ogni genere. Il mio modo di condividere le ricette richiama la mia prima passione e professione di grafico. Come foodblogger italiana e creativa digitale, cerco di dare un tocco di colore e vivacità a tavola dei miei follower.